Milano, 7 settembre 2000

STAMPA

 

COMUNICATO STAMPA


In merito al "Progetto CRONOS - Protocollo di monitoraggio dei piani di trattamento farmacologico per la malattia di Alzheimer" come da Decreto pubblicato sul Supplemento ordinario n°141 della Gazzetta Ufficiale parte 1ª del 1° settembre 2000 n°204,

l'A.I.M.A. ribadisce la posizione del 13 dicembre cui la stampa ha dato rilievo, e le critiche sottoposte al giudizio dell'allora Ministro della Sanità Rosy Bindi in data 6 marzo 2000 e in data 20 marzo 2000, e avanzate in ambito CUF in data 17 marzo 2000.

L'A.I.M.A. sottolinea nuovamente che (stante la diseguale diffusione sul territorio nazionale della competenza medica specifica), i piani di trattamento farmacologico al contrario di quanto si propongono, compromettono pesantemente la qualità di vita del malato e dei familiari obbligando il paziente cui giovi il trattamento (ma comunque con ovvi problemi di spostamento) ad almeno 5/6 accessi alle UVA (Unità di Valutazione Alzheimer) da individuare sul territorio.

L'A.I.M.A. sottolinea nuovamente che detto Progetto CRONOS non tiene in alcun conto:
a) la positiva esperienza più che biennale con le molecole in oggetto che riflette quanto pubblicato dalla letteratura internazionale; e invece di proporre un adeguamento a quanto è di prassi in tutta Europa, si costringono i numerosi pazienti che già oggi beneficiano del trattamento a bizantini percorsi sanitari e geografici
b) la difficoltà per le regioni soprattutto del sud di individuare (inventare?) centri di competenza nel breve volgere di tre mesi
c) l'esiguità delle risorse economiche a disposizione, che può obbligare le regioni a scelte di ripiego o a risposte inadeguate
d) la difficoltà per i medici di medicina generale di fornire al progetto il supporto richiesto, stante la loro odierna scarsa consuetudine con il problema Alzheimer e la mancanza del tempo necessario ad una adeguata formazione.
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L'A.I.M.A. ribadisce che le prevedibili, ovvie conseguenze del Progetto CRONOS (accessi difficili al servizio, liste d'attesa, ritardi o errori nella diagnosi e nel trattamento) NON sono la risposta ai bisogni ma semmai peggiorano la qualità di vita delle persone colpite da malattia di Alzheimer.

L'A.I.M.A. riconosce al Progetto CRONOS l'impegno per la costruzione di una rete strutturata di competenza medica, fino ad oggi totalmente assente, ma critica che alla realizzazione di detta rete sia vincolata la rimborsabilità del trattamento farmacologico.

L'A.I.M.A., inoltre, teme che i dati e le analisi risultanti dal monitoraggio diano un quadro della popolazione ammessa al trattamento e dell'uso di detti farmaci, inaffidabile almeno quanto lo è oggi la rete disegnata nel Decreto dal Ministero della Sanità.

L'A.I.M.A. per contro assicura alle famiglie dei malati il proprio costante impegno al loro fianco, la vigile attenzione con cui seguirà la realizzazione del Progetto CRONOS e conferma la disponibilità della LINEA VERDE ALZHEIMER (800 371332) per informazioni e sostegno.

Patrizia Spadin
Presidente


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