Milano, 7 settembre 2000 |
STAMPA |
COMUNICATO STAMPA
l'A.I.M.A. ribadisce la posizione del 13 dicembre cui la stampa ha dato rilievo, e le critiche sottoposte al giudizio dell'allora Ministro della Sanità Rosy Bindi in data 6 marzo 2000 e in data 20 marzo 2000, e avanzate in ambito CUF in data 17 marzo 2000. L'A.I.M.A. sottolinea nuovamente che (stante la diseguale diffusione sul territorio nazionale della competenza medica specifica), i piani di trattamento farmacologico al contrario di quanto si propongono, compromettono pesantemente la qualità di vita del malato e dei familiari obbligando il paziente cui giovi il trattamento (ma comunque con ovvi problemi di spostamento) ad almeno 5/6 accessi alle UVA (Unità di Valutazione Alzheimer) da individuare sul territorio. L'A.I.M.A. sottolinea nuovamente che detto Progetto CRONOS non tiene in alcun conto: L'A.I.M.A. riconosce al Progetto CRONOS l'impegno per la costruzione di una rete strutturata di competenza medica, fino ad oggi totalmente assente, ma critica che alla realizzazione di detta rete sia vincolata la rimborsabilità del trattamento farmacologico. L'A.I.M.A., inoltre, teme che i dati e le analisi risultanti dal monitoraggio diano un quadro della popolazione ammessa al trattamento e dell'uso di detti farmaci, inaffidabile almeno quanto lo è oggi la rete disegnata nel Decreto dal Ministero della Sanità. L'A.I.M.A. per contro assicura alle famiglie dei malati il proprio costante impegno al loro fianco, la vigile attenzione con cui seguirà la realizzazione del Progetto CRONOS e conferma la disponibilità della LINEA VERDE ALZHEIMER (800 371332) per informazioni e sostegno. Patrizia Spadin Segreteria Nazionale
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