Televisione

STAMPA

 

I malati di A., in genere, riducono progressivamente i tempi di visione della televisione. La difficoltà a seguire dialoghi, le conversazioni multiple, le trame dei film, i dibattiti, fanno sì che il malato guardi sempre meno la televisione orientando la propria scelta verso spettacoli semplici, ripetitivi (telenovela e simili). Questo diverso atteggiamento nei confronti del mezzo televisivo può dipendere da problemi di memoria, di depressione (o entrambe), e rientra comunque nel quadro di quel complessivo “ritiro” della vita di relazione che caratterizza la malattia di A.
  
Frequenti sono anche, rispetto alla televisione, le errate percezioni del realtà: il malato parla con i personaggi della televisione, a volte discute o litiga con loro, credendo che siano persone realmente presenti in casa. In queste circostanze la televisione può diventare causa di paura, irrequietezza, anche di reazioni catastrofiche.
  
Sarà bene, come sempre nella gestione di questi malati, non forzare le attitudini del paziente e, qualora la televisione produca in lui effetti negativi, non fargliela vedere.

 


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